Intelligenza artificiale, cosa succede se chiedi a un assistente AI di fare il tuo lavoro

Intelligenza artificiale, cosa succede se chiedi a un assistente AI di fare il tuo lavoro

Intelligenza artificiale, cosa succede se chiedi a un assistente AI di fare il tuo lavoro


Di recente ho avuto bisogno di contattare l’amministratore delegato di una startup chiamata Lindy, che sviluppa assistenti personali basati sull’intelligenza artificiale. Invece di cercare da solo il suo contatto, ho deciso di rivolgermi a mia volta a un assistente AI, e nello specifico a un programma open source chiamato Auto-GPT, digitando “Trovami l’indirizzo email dell’amministratore delegato di Lindy AI”.

La prova

Come uno stagista entusiasta, Auto-GPT ha iniziato a cercare forsennatamente le risposte di cui avevo bisogno su Google e sul web, spiegandomi le sue azioni passo passo. “Ho trovato diverse fonti che citano Flo Crivello come Ad di Lindy.ai, ma non ho ancora trovato il suo indirizzo email“, mi ha riferito il sistema, prima di aggiungere “ora controllerò il profilo LinkedIn di Flo Crivello per trovare il suo indirizzo email”. Una volta fallito anche il secondo tentativo, Auto-GPT mi ha suggerito di provare a dedurre l’indirizzo di Crivello basandomi sui formati utilizzati più comunemente.

Dopo avere ricevuto il mio ok, il sistema ha utilizzato una serie di servizi diversi per verificare le email che aveva trovato online e capire se qualcuna delle sue ipotesi fosse valida. Pur senza trovare una risposta chiara, Auto-GPT ha comunque salvato gli indirizzi in un file sul mio computer, suggerendomi di provare a contattarli tutti. Ho scritto a tutti gli indirizzi, ma tutte le mie email sono state respinte. Alla fine ho tirato a indovinare l’indirizzo email di Crivello basandomi sulle mie esperienze passate e l’ho azzeccato al primo colpo.

I limiti di oggi, le possibilità di domani

Auto-GPT non mi è stato molto d’aiuto, ma è riuscito a illustrare in modo abbastanza efficace una trasformazione imminente nel modo in cui utilizziamo i computer e il web. La capacità dei bot come ChatGPT di rispondere a un’incredibile varietà di domande permettono a questi sistemi di descrivere correttamente come eseguire un’ampia gamma di compiti sofisticati. Se a tutto questo si aggiungerà un software in grado di mettere in pratica tali descrizioni, il risultato sarà un’AI in grado di fare un sacco di cose.

Come ChatGPT, a volte gli assistenti AI producono messaggi confusi e vanno in tilt. E se la ricerca di un indirizzo email è una richiesta che comporta un tasso di rischio relativamente basso, in futuro questi agenti potrebbero essere incaricati di compiti più sensibili, come prenotare voli o contattare persone per conto di un utente. Una delle principali preoccupazioni dei progetti e delle aziende che lavorano alla prossima fase dell’era dell’AI è proprio quella creare agenti sicuri e intelligenti.

Quando finalmente ho parlato con Crivello di Lindy, mi è sembrato assolutamente convinto che gli agenti AI saranno in grado di rimpiazzare completamente alcuni impiegati. “Quali sono le professioni che danno più soldi per la comprensione e la produzione di testi? Senza offesa, i giornalisti sono una di queste – dice Crivello –. Gli avvocati sono un’altra”. Ho cercato di fargli notare che AutoGPT non è stato in grado di trovare il suo indirizzo email, e che non sarebbe nemmeno riuscito a intervistarlo su Zoom, senza però riuscire a persuaderlo.

L’uso di AutoGPT richiede una certa conoscenza dell’interfaccia a riga di comando e l’accesso alle Api di OpenAI. Anche se il sistema funziona solo con l’ultimo modello linguistico AI dell’azienda, GPT-4, vi consiglio vivamente di provarlo se ne avete l’occasione. Imparare a dare i giusti suggerimenti e guidare un agente di intelligenza artificiale potrebbe presto diventare una competenza d’ufficio indispensabile.

Dopo aver provato Auto-GPT, capisco meglio la visione di Crivello sul futuro. Se riusciremo a correggerne gli errori, gli assistenti basati sull’intelligenza artificiale ci aiuteranno a svolgere molte delle attività che attualmente richiedono di digitare qualcosa in un browser o di muovere e cliccare su un mouse. Rispetto a Crivello, però, continuo a essere meno convinto del fatto che questi agenti AI prenderanno il posto degli esseri umani, o che addirittura funzioneranno senza l’aiuto dell’uomo nel prossimo futuro.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.



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di Will Knight www.wired.it 2023-10-15 16:00:00 ,

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